Gianluca Thakur – Morte
Pensi che la morte va incontro a te, ma sei tu che gli contro.
Pensi che la morte va incontro a te, ma sei tu che gli contro.
La morte ci segue fin dalla nostra nascita, senza la quale non non esisterebbe.Perciò è la nascita che dà vita alla morte.
Chi vive per l’eternità non ha mai paura di morire.
Non si può mai scegliere quando e come nascere e non sempre quando e come morire, ma quando e come uccidere se stesso è tutta un’altra storia. La droga dà sempre una manina a chi è in grado di scavare la propria fossa da solo.
Non ho paura della morte, ma di morire.
Questa è l’inevitabile matematica della tragedia, la moltiplicazione del dolore. Troppe brave persone muoiono un po’ quando perdono coloro che amano. Una morte può generarne due, venti o cento. È così ovunque.
Che belle le frecce! Scoccate dall’arco della vita, sembra poterne orientare la direzione come meglio si desidera; le frecce sono le emozioni che, puntualmente, scocchiamo perché sentiamo il profumo della vita… perché desideriamo quella vita. Però, non sempre le frecce scoccate puntellano la vita – o meglio – puntellano proprio come il mare quando giunge sulla sabbia e ne inverte i granelli. La freccia di Gianni avrebbe voluto “fermare” sulla terra il papà, eppure il mare aveva invertito l’emozione della vita. Comunque, una vita solo perché non compare non significa che scompare.