Dante Castellani – Filosofia
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
Per non morire anzi tempo è necessario, nonostante tutto, preservare “viva” la nostra innata capacità di amare.
Per quante maledizioni lanciano, è troppo tardi: Dio è già morto, e non lo sa. Si crede sempre che il male possa cambiare la natura profonda delle cose, le conseguenze delle azioni, o che il potere possa aggiustare tutto in ogni situazione, e impossessarsi di tutto. Per questo motivo, gli dèi hanno fallito.
Perduto in un epoca senza tempo, in uno spazio senza dimensione.
Il lato limpidamente oscuro della morte è la vita.
Non è più la morbidezza del fiore, ma vi è del grano disseccato, pieno, fecondo, che rende sicura la stagione invernale.
A volte cerchiamo le cose che amiamo lontano senza mai accorgerci che in realtà ci circondano e sono sempre state accanto a noi.