Dario Fo – Tristezza
Chi dice “Com’è triste Venezia” non ha mai visto Monfalcone.
Chi dice “Com’è triste Venezia” non ha mai visto Monfalcone.
A volte le persone sono più forti al mattino, perché sono quelle che piangono di notte.
Ci sono giorni! Come oggi…Che mi cammini dentro aprendomi ferite che credevo guarite,urlandomi nell’Anima fino ad echeggiare come un boato!Ti sento scorrere nelle vene impossessandoti del mio corpocon tutta la tua cattiveria…Sei una malattia che non vuole guarireun cancro che si è aggrappato a meed ogni giorno mi spegne sempre di più…Ci sono giorni, come questoche è talmente forte il doloreche l’unico rimedio sarebbe la morte…Ma anche lei mi guarda da lontanoe gode nel vedermi consumare,”devi arrivare agli estremi” mi dicee quando avrai capito che Lui non c’è più… Guarirai!
Cos’è diventata la mia Vita senza di Teun albero senza foglie,un mare senza onde,un cielo senza sole né stelle.E adesso chiudo gli occhie nel silenzio che ho nel cuoreriesco ad ascoltaresolo il rumore dei miei pensieriche mi ricordano com’ero ieriquando Tu illuminavi il mio visoe davi vita ai miei desideri…
Il peso specifico del “vuoto” non è classificabile.
Il dolore per l’assenza di chi per noi era fonte di gioia e d’amore, diventa ancora più lacerante in occasioni solenni. Non c’è festività in grado di colmare i vuoti interminabili generati dall’assenza di una madre. Solo il pensiero di poterla un giorno riabbracciare, rende più lieve questo dolore.
Di colpo sento i nostri cuori lontanisento i tuoi occhi perdersi nel vuotoi miei riempirsi di lacrime.Tutto si è oscurato tra noi,provo ad accendere la luce ma non v’è chiarore,non c’è neanche più voglia di dialogare.Tutto sta tramontando di colpo tra noi,sento solo brividi accarezzarmi la pelle,sento che tutto scivola e si rompeed io, non posso fare altro che raccogliere i cocci senza riuscire a ricomporli!