Dario Pautasso – Figli e bambini
Alleggerite il peso della conoscenza e incrementate la credibilità dei vostri sorrisi: avremo bimbi meno colti, ma più saggi.
Alleggerite il peso della conoscenza e incrementate la credibilità dei vostri sorrisi: avremo bimbi meno colti, ma più saggi.
Era bello esser pulcini, sapevi che non sarebbe durato a lungo ma ti riusciva così bene dimenticartene, la semplicità era un labirinto dove l’immaginazione si perdeva e tu vedevi distante le difficoltà perché eri tutto quello che non sei oggi. Ogni tanto ti guardi indietro per vedere il tempo trascorso, i cambiamenti fatti, i bei momenti perduti e le sensazioni ritrovate, ogni tanto ti manca e guardi avanti ricercando tutto sotto altre forme, era bello esser pulcini.
Il cuore di una mamma parla sempre d’amore.
Dio creò l’uomo, lo lasciò al suo destino e l’uomo decise di venerarlo nonostante non potè più rivederlo. Oggi, se un padre lascia il proprio figlio al suo destino per motivi che solo lui può conoscere e di cui magari si vergogna, il figlio finisce per giudicarlo come un “verme” senza sapere che magari il padre prese la decisione di fargli intraprendere una strada diversa per potergli donare un futuro migliore. Il mondo ha un senso che non riuscirò a capire mai.
I figli sono di chi li cresce, li educa, li ama. Ed è per questo che molti bambini hanno un solo genitore.
Coltiviamo l’arte, la musica, e la fantasia, ma restiamo attaccati alla terra, con mano forte, con presa tenace: accarezziamo i gatti, baciamo il suolo, abbracciamo gli alberi, ascoltiamo gli uccelli, saltiamo i fiumi, bagniamoci nella pioggia e urliamo parole di gioia sotto il sole. Ogni tanto prendiamoci per mano.
“Papà, mamma, voglio andare a Parigi!”, esordii tutta fiera entrando in salotto.