David Grossman – Libri
Ma io ero ancora libero, cioè libero di sbagliare.
Ma io ero ancora libero, cioè libero di sbagliare.
I libri mi piacciono perché non strillano, sono silenziosi, eppure dicono un sacco di cose.
Voglio dire che ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. È una cosa che odio. Che l’addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.
L’oscenità non sta sempre nelle parole di uno scrittore, ma può nascondersi nell’interpretazione del lettore.
Mi ha condotto fino a qui, insegnandomi la differenza tra i sogni di un bambino è quelli di un adulto: i primi possono soltanto sognare, mentre i secondi possono tentare di realizzare ciò in cui credono.
I migliori libri sono quelli che in angoli angusti dell’universo, qualcuno sta scrivendo ora.
Se la cosa avesse a decidersi a ciarle, lei ci metterebbe in sacco. Noi non ne sappiamo, né vogliam saperne di più. Uomo avvertito… lei c’intende.