David Grossman – Libri
E com’è possibile che chi ha osato esprimere un desiderio così grande alla vita provi anche tanta paura nei suoi confronti?
E com’è possibile che chi ha osato esprimere un desiderio così grande alla vita provi anche tanta paura nei suoi confronti?
L’ottanta per cento della popolazione umana ha almeno uno scheletro nell’armadio, il restante venti per cento si è ormai disfatto delle ceneri.
Ma lui a quel tempo il futuro lo vedeva diviso in due, perché pensava che la storia fosse divisa in due, idiota, non sapeva che la storia la facciamo noi, ce la costruiamo con le nostre mani, è una nostra invenzione, e ne potremmo fare un’altra, se solo volessimo, se solo non ci lasciassimo convincere dalla storia che lei è o così o cosà, se solo avessimo la forza di dirle, signora storia, lei non è niente, non faccia tanto l’arrogante, lei è solo una mia ipotesi, e se non le spiace ora la invento come preferisco. Ma per dire questo bisogna essere vecchi, e inutili, quasi cadaveri come sono io, quando hai capito che lei era un’illusione, un fantasma, ormai non puoi più farla, è già stata fatta. La storia è come l’amore, è una musica, e tu sei il musicista, e mentre la suoni sei di un’abilità enorme, un interprete che soffia a pieni polmoni nella sua trombetta o sfrega con rapimento il suo archetto sulle corde… magnifico, un’esecuzione perfetta, applausi. Ma non conosci lo spartito. Questo lo capisci dopo, molto più tardi, ma ormai la musica è svanita…
Che bello scrivere ragazzi. Potremo raccontare tantissime cose. La mente si apre, dettandoci cosa scrivere, facendo affascinare gli altri a leggerle. Alla fine mettendo insieme, parola dopo parola, nascerà un racconto. Di quello che si inventa la nostra mente.
Scrivere un racconto è come andare in bicicletta. All’inizio ci sembra impossibile stare in equilibrio, ma dopo le prime pedalate ci sentiamo sicuri di noi stessi!
“[…] gli anni si trascinano uno dopo l’altro e niente cambia.””Tranne che il bocciolo diventa una rosa.””Molto spinosa perché non c’è un premuroso giardiniere che la curi e la coltivi”
Non erano fantasmi, né persone in carne e ossa, lo vedeva.Assomigliavano più che altro al Riddle uscito dal diario tanti anni prima, che era memoria quasi solidificata. Meno concreti di corpi viventi, ma molto di più di fantasmi, venivano verso di lui, e su ciascun volto danzava lo stesso sorriso affettuoso.James era alto esattamente quanto lui. Indossava gli abiti nei quali era morto e aveva i capelli arruffati e gli occhiali un po’ storti come quelli del signor Weasley.Sirius era alto e bello, molto più giovane di come Harry l’aveva conosciuto in vita. Avanzava con elegante disinvoltura, le mani in tasca e un sorriso in volto.Anche Lupin era più giovane, molto meno trasandato, e aveva i capelli più folti e più scuri. Sembrava felice di essere di nuovo in quel luogo familiare, teatro di tante avventure da adolescente.Il sorriso di Lily era il più largo. Avvicinandosi, spinse indietro i lunghi capelli, e gli occhi verdi, così simili a quelli di Harry, frugavano avidi il suo volto, come se non potesse mai saziarsi di guardarlo.