David Grossman – Stati d’Animo
E io, all’improvviso, so che il mondo esiste. Che è bello, anche se la mia mente non è del tutto sgombra per apprezzarne in pieno la bellezza. Ma altri la percepiscono e anch’io tra poco tornerò a sentirla.
E io, all’improvviso, so che il mondo esiste. Che è bello, anche se la mia mente non è del tutto sgombra per apprezzarne in pieno la bellezza. Ma altri la percepiscono e anch’io tra poco tornerò a sentirla.
Facile è mentire poi sparire e dopo qualche secondo riapparire come farebbe un mago da strapazzo. È altrettanto facile far finta di sbagliare per ricevere attenzioni da chi dovrebbe esserci spesso e volentieri invece di presentarsi con in una mano la valigia e nell’altra un vaffanculo pronto, caldo, appena sfornato. È ancora più facile fare del proprio egoismo una virtù, un privilegio, un modo di sopravvivere. È sempre più facile fare a pezzi carta straccia per poi darla in consegna al vento, convincendosi che non è mai esistita.
Ci sarà pure un posto dove il cuore non ha più catene.
La libertà, ma che bella sensazione. La provi solo in brevi istanti, quelli che ti concedi, perché se non lo fai impazzisci. La libertà, che può essere il momento in cui ascolti la tua cantante preferita, leggi un libro, fumi una sigaretta o ti fai un giro in moto. La libertà, ma che bella condizione. Anche se dura poco, non la scordi, perché se lo fai sei persa. Anche se si è “incatenati”, un soffio di libertà lo si ha sempre, se si ha la forza di trovare il coraggio per essere liberi. La libertà, ma che bella emozione.
Alle fine ti stanchi di tutto, di andare avanti, di mostrare il solito sorriso finto. Arrivi al punto in cui ti stanchi anche di amare perché ormai nemmeno l’amore ti dà più la forza di resistere ed è lì il momento in cui gettare la spugna e arrendersi.
Credo che la notte ci faccia sentire così malinconici e soli, perché abbiamo bisogno del sole per illuminare la nostra strada.
L’alba di un nuovo giorno colora il cielo. Ho raccolto i sogni che la notte ha tentato di donarmi. Sono preziosi come un vetro soffiato, delicati come lui, ma una piccola incrinatura li ha frantumati come cristalli. Li ho lasciati cadere, ed il loro rumore è l’infrangersi della pioggia sui vetri.