David Lloyd George – Guerra & Pace
Un Uomo che desta ammirazione anche tra i suoi nemici, e che ogni giorno detta leggi circa il modo di governare i popoli in momenti difficilissimi.
Un Uomo che desta ammirazione anche tra i suoi nemici, e che ogni giorno detta leggi circa il modo di governare i popoli in momenti difficilissimi.
Combatterò sempre nella vita per trovare quel senso di pace così necessario al mio benessere.
Lasciamo pure che l’ignoranza e l’invidia vincano la battaglia, ma sarà sempre l’intelligenza a vincere la guerra annientandola.
Finché ci addosseremo gli errori dei padri e non spezzeremo le catene d’odio ma anzi, continueremo ad alimentare i livori e le offese con il desiderio di vendetta, non ci sarà mai pace.
La pace in Iraq ha fatto molte più vittime della guerra.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
Vendicarsi di un tradimento è una cosa infantile.