Davide Capelli – Tempi Moderni
La fine del mondo è nella testa di chi crede che il mondo sia il proprio giardino.
La fine del mondo è nella testa di chi crede che il mondo sia il proprio giardino.
Ho salvato un cane dalla strada perché lui salvasse me dalla mia.
È inutile correre, quando non sai dove andare.
Tutto è connesso con tutto. Noi conosciamo tutto. Invero ignoriamo la natura delle connessioni.
Ho nostalgia di una lettera scritta a mano, ormai i tasti del computer hanno eliminato l’individualità della propria grafia.
Abbiamo bisogni di sorrisi semplici e spontanei, come quelli dei bambini. Donano serenità, quella che ormai manca a buona parte della gente.
Caro Bersani, sui morti di Civitanova marche almeno il pudore di tacere.