Dino Zoff – Ipse dixit
La cosa che mi manca di più è l’odore dell’erba.
La cosa che mi manca di più è l’odore dell’erba.
Il mio sogno ricorrente, da tanti anni, è un’onda gigantesca, che sta per abbattersi su una spiaggia dove io mi trovo con un gruppo di amici. Io ho sogni premonitori.
Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro.
Scrivere con la trasparenza dell’acqua e la prepotenza del fuoco.
L’ignoranza è la prigione più claustrofobica che si possa abitare.
Metto all’asta la mia verginità per un milione di euro.
Un nome deve essere la descrizione dei sentimenti, il riassunto di una vita, l’indice di un’esistenza, la carta di identità di una persona, il salve di un individuo, la traduzione a lettere di tutto quello che siamo.Dentro un nome ci si deve riconoscere, ci si deve sentire raccontati, ci si deve girare con interesse quando lo si sente, lo si deve pronunciare col cuore quando ci si nomina, lo si deve sentire proprio prima con l’orecchio, poi con il resto del corpo.Per questo non potrò mai chiamarmi con un nome che piaceva ai miei genitori prima ancora che mi conoscessero.