Diogene Di Sinope – Società
La folla è madre di tiranni.
La folla è madre di tiranni.
Se la lapidazione di Sakineh è una soluzione, l’Iran ha perso l’ennesima occasione di integrazione.
Penso che dobbiamo insegnare ai bambini l’importanza degli altri, e che il loro mondo non può crescere e progredire senza accettarne altri. Più sono numerosi i mondi che accettano – tutti mondi unici – più possono diventare… qualcosa di più.
Merita ammirazione chi ha la possibilità e investe creando posti di lavoro, così evita che le persone finiscano in povertà, piuttosto che tutti questi “Signorotti Presidenti” che sono a capo di partiti, movimenti e associazioni, sfruttando la disponibilità di chi crede di poter costruire qualcosa di importante e invece si ritrova schiavo di statuti che in sé sono delle piccole dittature. Preferisco mettermi sotto i piedi certe leggi schiaviste degli uomini piuttosto che disobbedire alle leggi di Dio e lasciarmi calpestare la dignità da coloro che non hanno rispetto nemmeno dell’ascolto delle parole di chi tra le lacrime chiede solamente i propri diritti, un lavoro, una casa, vivere.
L’arte contesta il reale, ma non vi si sottrae.
Non meritiamo di meglio?Il cane rosso insegue la lepre nera, il cane nero insegue la lepre rossa, cani importanti, lepri importanti, una caccia universale, piccoli giudici sognano grandi casi da chiudere con scarse sentenze, grandi giudici sognano solo grandi casi da chiudere con storiche sentenze, piccoli despoti si sentono grandi statisti, il resto non conta, noi mondo, dal basso, guardiamo attoniti e soffriamo.
Nubi scure all’orizzonte e odore di pioggia, il vento lambisce l’erba e alza la polvere delle strade. Lascio che il temporale imminente si avvicini, aspetto che la pioggia lavi la sporcizia e il fango del mondo compresa la melma che mi ricopre e mi impedisce di respirare. Attendo che un mare d’acqua si riversi su questo mondo zozzo e puzzolente che sta soffocando ciò che di buono è rimasto nell’umanità.