Domenica Colli – Guerra & Pace
Guarda come ci odiamo bene…sembra quasi un’opera d’arte!
Guarda come ci odiamo bene…sembra quasi un’opera d’arte!
Essere un soldato è un orgoglio per il proprio paese, ma una vera vergogna per ciò che il proprio paese è capace di fare ed arrivare.
La guerra è padrona e regina di tutte le cose.
Noi scegliamo di strimpellare e stonare canzoni d’amore, pace, speranza e preghiere. Non parteciperemo mai a nessuna guerra.
Si ammazzano le spade con le accette, si ammazzano le accette con le frecce, ma alla fine in terra scorre sangue, né di spade né di accette né di frecce, i morti sono sempre gli stessi: sono persone.
Cala la notte e adesso inizia la mia guerra.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un’idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l’avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.