Donatella Bisutti – Poesia
È sempre arduo realizzare una vocazione poetica, ma come può essere più difficile per una “donna di casa”!
È sempre arduo realizzare una vocazione poetica, ma come può essere più difficile per una “donna di casa”!
Io non credo a quei poeti dalle cui menti, si dice, i versi prorompono già compiuti, come dee corazzate. So quanta vita interiore e quanto sangue rosso vivo, ogni singolo verso autentico deve aver bevuto prima di potersi alzare in piedi e camminare da solo.
Dacci le tue fiamme, la poesia di fuoco che marcò tiranni, traditori e lacché.
Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere.
Sono un poeta che scrive i suoi versi bevendo il dolore degli anni passati, ascoltando le lacrime dell’anima di chi ha pianto sulle mie spalle, ricordando i sorrisi di chi mi ha amato, ricordando la mancanza di chi non è più accanto a me ricordando i miei errori e le sofferenze patite dal mio cuore, le mie parole voleranno via come la mia anima, su tra le stelle, ma il mio nome sarà impresso nella mente del tempo.
Era un giugno luminoso che compare rigoglioso, nell’orto del mio ostello, il garofano.
I poeti che sono la più matta genia da Teocrito in poi, albergarono nelle campagne la innocenza; forse per questo la maggiore parte delle nostre ninfe viene dalla patria degli idilli.