Edvania Paes – Sogno
Chiudi gli occhi e i pensieri si spegneranno man mano che i sogni si accenderanno.
Chiudi gli occhi e i pensieri si spegneranno man mano che i sogni si accenderanno.
Puoi vivere di sogni, ma non “morire” rincorrendo illusioni.
Quando arriva la nottenel sopore del sonnonon c’è spazio per l’obliobarriere e catene si sciolgonoal passare dei fantasmi del cuoree spettri nutritidalla verità dell’animainfestano l’oscurità della mentee non vi è porta che possalasciar fuori i suoi sogni.
Come si fa a trovare piacere nel cogliere un fiore per poi buttarlo nella spazzatura? E peggio, starsene attaccato al bidone per vederlo perire.
I birichini rumori del sonno:Nella stanzetta percepì un fine tic tac, tic tac, le occhiaie son vicine. La lancetta galoppa senza sosta, la suoneria ed ecco la mezzanotte. La sveglia continua la sua corsa: l’una, le due, le tre che lo segue senza premura e così via. Finchè alle sette la sveglia si guastò e il sonno mi chiamò. Insomma le lancette per una volta mi abbandonarono e mi lasciarono dormire. Ma il resto dei rumori no. Miao, bau bau, din don, coccodè, patatrac, a domani!
Il mio sogno non è un sogno comune, un sogno come altri, il mio è semplicemente un sogno fecondo di felicità.
È l’alba. I sogni svaniscono e lasciano spazio a uno sterminato e indistinto grigio. È il momento del nulla. Le distanze tornano ad allungarsi, le reciproche contaminazioni sono ostacolate dalla coscienza trascinata in dote dall’approssimarsi del nuovo giorno.