Edvard Munch – Morte
La malattia, la follia e la morte, erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla.
La malattia, la follia e la morte, erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla.
Come distrazione dalla morte, la vita non è poi così male.
Chi si accorcia di vent’anni la vita, accorcia di altrettanto la paura della morte.
La morte mi è rimasta accanto per molti anni, mi serviva il suo monito perché volevo essere migliore e non perdere nemmeno un prezioso istante di quelli che restavano. Il tempo è trascorso in questa fatica immane, un sentiero sempre in salita ed ora, che finalmente siedo in cima alla vetta godendo del paesaggio, mi accorgo che la morte mi ha lasciata sola a festeggiare la meritata conquista.
La vita va così. Ogni tanto si spegne per non sentire il rumore del silenzio.
La vita è come un castello di carte, dove cerchi di costruirti qualcosa con pazienza e dedizione e poi basta un niente per spazzare via tutto.
Nessuno teme veramente la morte, ma molti temono di vivere soffrendo.