Elena D’Amico – Solidarietà
Una rinuncia è un filo che collega due o più personeche rinunciano a qualcosa per arricchire l’altro.
Una rinuncia è un filo che collega due o più personeche rinunciano a qualcosa per arricchire l’altro.
Se per gli dèi e per la morte, la vita delle persone è sempre stata un gioco divertente, fatto magari con una moneta, testa o croce, nel tempo dell’inganno della luce e del fuoco voglio vedere come si divertono.
Sono a favore dell’individuo, perciò contro l’omonimia.
Forse non saranno i nostri piccoli gesti di cuore a risolvere i problemi dell’umanità, ma sicuramente se tutti avessero un cuore come il nostro, il mondo sarebbe un posto migliore per tutti.
Le persone genuine sono per usare un linguaggio metaforico dei “fuoriclasse”. Ne sono pochissime su questa terra sazia di peccato, pochissime ma dolcissime, non hanno occhi per ingannare e bocche per tradire, non architettano ciò che è nocivo al prossimo, non sono calcolatori nemmeno maliziosi piuttosto sono generosi, premurosi, affettuosi, sono lucciole d’amore in un denso mondo fatto di tenebre!
Un “uomo” che picchia una donna o un bambino, è la conferma che il coraggio e l’intelligenza della donna e del bambino stesso possono essere limitati (ma non fermati) solo con la violenza e inoltre che quell'”uomo” è una merda, uno schifo di persona, la mia più grande vergogna nell’essere del suo stesso sesso.
Il tempo scorre… e la notte è come una luce di una candela accesa, che lambisce… inondando il cuore di gioia, e allo stesso tempo, reca calore… come vorrei inondare sorrisi… se penso a quanto dolore c’è in Giappone…