Elena Ferrante – Tristezza
Subito dopo il suo funerale mi sentii come quando all’improvviso si mette a piovere forte, ti guardi intorno e non trovi un posto dove ripararti.
Subito dopo il suo funerale mi sentii come quando all’improvviso si mette a piovere forte, ti guardi intorno e non trovi un posto dove ripararti.
Un tocco semplice del cuore è sufficiente per spazzare via molti dolori.
Un addio spesso si prende le tue lacrime, senza mai trascurare il cuore.
Il mio silenzio è in un vortice infinito, di echi lontani, di urla strazianti, di rumorosi pianti, di occhi bendati e sogni disegnati nella mente. Il mio silenzio è un vortice infinito di un tempo che non torna, ma che dentro il cuore mi soffoca ancora e ancora non è sbiadito.
Cos’è la tristezza se non una goccia d’acqua che corrode l’anima dell’uomo fatta di sale.
Nessuno potrà mai alleviare i tuoi perché se non tu stessa, e spesso neanche tu comprendi i perché di questa vita che si diverte con te!
Non piango su quel che non è stato, ma su quel che è stato. E ne porto con me le ferite.