Eliette Abécassis – Società
Siamo tutti clandestini. Clandestini del cuore. Tutte le persone che hanno un altrove e qualcosa di estraneo a loro stessi, in questo senso tutti noi lo siamo.
Siamo tutti clandestini. Clandestini del cuore. Tutte le persone che hanno un altrove e qualcosa di estraneo a loro stessi, in questo senso tutti noi lo siamo.
I politici non possono fare niente, le persone possono cambiare il mondo.
I sovietici mi hanno insegnato a scrivere “Dio” con la minuscola. Gli americani, a scrivere “io” con la maiuscola.
Ed oggi che sono i cittadini italiani ad essere esiliati nella disoccupazione, nell’inoccuppazione, nel sistema contributivo, nelle angherie del fisco, nel limbo delle inequità di chi non ha un parente potente, un amico importante, nella nuova schiavitù che non usa catene d’acciaio ma banconote di carta; ebbene oggi che senso ha la festa della repubblica italiana, luogo d’esilio di milioni di italiani sconfitti proprio dai loro rappresentanti e in tempo di pace?Che senso ha?
In Inghilterra i nomi delle istituzioni non cambiano, ma cambiano le persone che ci stanno dentro.In Italia i volti si riciclano negli anni, e i nomi delle istituzioni vengono cambiati ad ogni legislatura.
Ho amato Berlusconi, ma non ricordo quando.
“Est igitur res publica res populi”La cosa pubblica è quindi cosa del popolo.