Elisa Cassinelli – Tristezza
Vorresti aggrapparti ai tuoi sogni ma forse non basta. Forse ci vuole tempo e a volte nemmeno quello basta.
Vorresti aggrapparti ai tuoi sogni ma forse non basta. Forse ci vuole tempo e a volte nemmeno quello basta.
Ho talmente cercato di capire gli altri, che ho smesso alla fine di capire me stessa. I miei sogni, i miei desideri, non so più dove siano finiti. Forse negli occhi di chi ho amato e ora non c’è più o non fa più parte della mia vita. È triste sentire i propri occhi spenti, è triste non sentire più se stessi.
Una delle domande più difficili a cui rispondere è “come stai?” quando non vorresti pensarci nemmeno tu.
Mi sento triste come un’angelo solo.
Ho imparato che nulla è perduto nella vita. Finché si ha forza bisogna lottare per ciò che si vuole. Perché la speranza è l’ultima a morire insieme alla nostra forza di volontà.
Il mio cuore sta sanguinandoè stato trafitto infinitevolte dalle tue parole.Ho sperato in un tuo ritorno,ma non c’è ritorno per chinon mi vede più.Ti avrei dato la mia vitaperché senza di te nonavrebbe senso rimanere su questo mondo.Sono rimasto solo con i miei ricordicercando di capire il “perché” di questa decisionema ormai tutto è perso, tutto è finito.
Manca poco ormai… la mia discesa nel buio più profondo, nello sconforto più totale, è quasi arrivata a destinazione. È un cammino che ti morde dentro, che ti lascia senza speranze, che ti consuma lentamente, poi verrà la rassegnazione, il sentirsi ancora una volta un corpo estraneo al mondo. Infine, la faticosa risalita, l’accantonare dei sentimenti, l’annullamento della propria anima a scapito di una parvenza di serenità, senza guardare in faccia a nessuno, fregandosene di tutto e tutti, facendo del cinismo il compagno di viaggio prediletto fino a quando il cuore tornerà a vivere, fino a quando un raggio di sole tornerà a scaldare, fino a quando un sorriso porterà la gioia.