Elisabetta Barbara De Sanctis – Stati d’Animo
Lo porto addosso l’azzurro, come una seconda pelle.
Lo porto addosso l’azzurro, come una seconda pelle.
Certe volte anziché pensare sento solo il bisogno di sentire. Sentire in tutti i sensi. Sentire con tutto il cuore.
L’errore è: attribuire all’altro il merito della propria felicità, e la colpa della propria possibile infelicità.
Non voglio parole che volano al vento. Voglio l’emozioni dei sentimenti, che come un volo di farfalle entrano nel mio cuore.
Scissioni elettive. Li chiamo così i frammenti che saltano in aria come mine vaganti, a rischio scoppio, da quel mio me centrale che avrebbe bisogno di interezza. Proiezioni. Salti funambolici tra il trapezio del Sé e l’isoscele dell’Io. Tonalità. Crome e diesis che mi urlano dentro in sinfonie distorte e stonate. E più mi urlo, mi urlano, più m’insonorizzo e più non mi do retta. Il “no” è la mia ottava nota musicale. Mi sbatto gli occhi in faccia. Mi allontano, di schiena. C’è chi si prende le misure; io mi prendo le distanze.
Tutto è essenza se è il cuore ad emanarla e l’anima a respirarla.
Il sogno è germoglio di un fiore che sboccia in ogni stagione,il sogno è un tempo senza tempo,il sogno è un viaggio fra i vorrei,il sogno è la porta del cuore,io sogno e rinasco d’amore.