Elisabetta Barbara De Sanctis – Tristezza
Ho occhi, per vedere. Ho cuore, per sentire. Ho una spada, per tagliare. Ho il velo, per celare. Ho il silenzio, per parlare.
Ho occhi, per vedere. Ho cuore, per sentire. Ho una spada, per tagliare. Ho il velo, per celare. Ho il silenzio, per parlare.
Sgretolo la mia solitudine così, ché leggere è essere sempre in compagnia di un Io rimosso e rimaneggiato attraverso occhi e cuore, riedizione di vite passate che ritornano grazie alla narrazione.
Il dolore andrebbe intimamente metabolizzato, non esibito in cerca di compassionevole elemosina.
Non sto piangendo, sto lubrificando il mio animo.
Disperazione che stagna, come un treno che non partirà mai.
Le offese fanno male come le bugie, ma quello che uccide è vedere gocce di dolore sul viso di chi si ama.
Siamo elastici del dolore, fasce di cuoio che abbracciano massi insostenibili.Fuori dal dolore saremo pesci a branchie spalancate, lasciati morire facendo boccacce al mondo.