Emanuele Narducci – Arte
La lettura di un’orazione ci restituisce, dell’arte dell’oratore, non più di quanto la lettura di un testo drammatico ci restituisca dell’allestimento complessivo di uno spettacolo teatrale.
La lettura di un’orazione ci restituisce, dell’arte dell’oratore, non più di quanto la lettura di un testo drammatico ci restituisca dell’allestimento complessivo di uno spettacolo teatrale.
Distrattamente seduti, in una delle tante stazioni della vita, in attesa di una mutazione, del caso, di niente… ed ecco il niente prende forma e consistenza, assume l’aspetto di un treno in arrivo, rumorosamente invadente, prepotente nella frenata, quasi voglia conclamare la sua presenza e il suo invito a salire; sai che si fermerà per poco, non ammette indugi, né ritardi… e allora sali, fà in modo che che le occasioni non siano solo fotogrammi di una pellicola che scorrono davanti alla tua vita, diventa tu il cambiamento.
I colori non sono pietre e oggetti che possono vivere separati. Diventano vitali solo quando instaurano tra loro un loro rapporto di accordo o di dissonanza. È l’insieme che caratterizza l’opera e dona ad essa un particolare timbro di tipicità.Nei colori degli “altri” amo e percepisco tutte le gamme cromatiche, ma davanti al mio quadro, qualunque sia il suo limite, il rapporto con la tavolozza è sofferto, anche quando mi sembra che tutto sgorghi spontaneo.Il colore, per me, ha un valore morale.E quindi il bianco può essere purezza e luce; il nero denuncia, contrasto compressione, angoscia. La gamma dei grigi esprime severità, ma anche dolcezza. I bruni, gli ocra, i blu e i rossi si inseriscono a rappresentare varietà di sentimenti, oltre che a determinare risonanze timbriche. Il nero, in particolare, è un colore che assume un ruolo significante, sia da un punto di vista tecnico che psicologico ed emotivo.
Dei quadri moderni si capisce una sola cosa: la firma.
È dalla pura semplicità che nasce originalità.
L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensi nel rappresentarle con novità.
La civiltà greca ci dichiara che nelle rappresentazioni artistiche altro è sentire altro è vedere. Vedere è peggio, è più impressionante.