Emilio Rega – Filosofia
La fretta di chi non sa vivere.
La fretta di chi non sa vivere.
Se non ci turbasse la paura dei fenomeni celesti e quella della morte, ch’essa possa essere qualcosa che ci tocchi da vicino, e il non conoscere il confine dei piaceri e dei dolori, non avremmo bisogno della scienza della natura.
O trovi uno spazio nel mondo o il mondo trova uno spazio in te.
Le incertezze sono il carburante dei saggi.
Penso che ogni epoca abbia bisogno dei suoi eroi.
L’idea di perfezione non può esistere, in questa vita, perché troppo, troppo lontana dalla natura umana, o almeno dalla concezione umana. Quindi si potrebbe dire che la cosa che più ci si avvicina è la perfezione con un qualche difetto. Ma se l’idea di perfezione totale, in se è imperfetta (in quanto innaturale), la perfezione con difetto diviene essa stessa… ancora più perfetta… ascendendo a posizione di perfezione… totale. Ci troviamo quindi dinanzi ad un ossimoro, un circolo vizioso che ci vieta d’avere una chiara idea su ciò che si possa definire o meno… perfetto; perfezione perfetta, che in quanto tale diviene imperfetta… perfezione imperfetta, che in quanto tale diviene perfetta. Un sottile, labirintico intreccio per la mente, la cui risoluzione è, temo, ancora troppo lontana dalle mie capacità di approfondimento delle eteree trame volumetriche dell’esistenza.
Credo che non avrei difficoltà a essere un angelo se bastassero un paio d’ali, a essere il tuo sogno se bastasse una notte d’amore, a esserti amico se bastasse la mia mano sulla tua spalla, a essere la tua ragione di vita se bastassero le tue lacrime, a essere donna se bastasse un cuore, a essere importante per molta gente se bastasse un sorriso… ma sono un uomo e a volte non bastano le palle.