Emilio Rega – Nemico
Ti sei attardato ad aspettarli e ti hanno pugnalato alle spalle.
Ti sei attardato ad aspettarli e ti hanno pugnalato alle spalle.
Quando una persona inizia a trattarmi gentilmente io inizio a chiedermi se sta facendo come con il tacchino di Natale: ingozzarlo per poi ucciderlo. E mangiarlo. Con tutto ciò che mi ha donato e che di mio ho dentro.
Disarmare il nemico: Sorridere. Fottersene. Essere maledettamente felici. Non provare rabbia verso di lui… Al massimo solo pena!
Ogni tanto sento quel classico prurito nelle mani dalla voglia di prendere a schiaffi certe persone ma visto che sono contro la violenza preferisco schiacciarli donando a loro totale indifferenza.
A fanculo tutta la gente falsa e perbenista. E vada a quel paese pure quella parte di mondo che vive per se stessa. Non mi risparmierei due calci in culo a tutta quella gente che pretende e mai pensa a dare. A tutta quella che predica amore e sincerità, ma vive di cattiveria, augurando anche del male. A quella che dice di sapere quali siano le cose belle della vita, ma non ne parla mai e parla solo di te! Benedetta coerenza! Gente come questa lontana da me perché fate pena.
Chi vede nell’altro un nemico, contempla l’immagine deformata di se stesso.
A chi mi osserva e giudica dico “cara, faresti bene a scendere dal piedistallo, perché arrivati alla vecchiaia la testa può girare e se cadi ti puoi far male, io certo non ti guardo dal basso all’alto, perché per me ai miei piedi resti”