Emilio Rega – Ricordi
Il passato pesa come un macigno sulle nostre teste e nonostante ciò non possiamo non fare i conti con esso.
Il passato pesa come un macigno sulle nostre teste e nonostante ciò non possiamo non fare i conti con esso.
Com’era facile da piccola far sparire i dolori. Mi sedevo in un angolo per terra e abbracciavo le mie ginocchia, poi piangevo. Un pianto disperato e liberatorio. Alla fine si tirava su il naso e si pensava: beh, non sarà la fine del mondo. Adesso è tutto maledettamente complicato, così complicato che preferisci pensare che sei troppo grande per abbracciare le tue ginocchia, invece di ammettere che adesso, non sei più in grado di tirare su col naso e andare avanti.
Vorrei tornare indietro all’innocenza della bambina, dove gli occhi erano colmi di sogni e le mani accarezzavano la vita.
E poi succede che le risate finiscono e iniziano i ricordi e la nostalgia, non ti spieghi come mai sia finita così.
Eppure mi è capitato questo: non voler più vedere, nemmeno sapere che fine avessero fatto certe persone, perché gli eventi avrebbero macchiato un ricordo.
Ricordo tutto di te.
I ricordi d’infanzia sono i più belli, i più sinceri, puliti e indelebili. Nessuno potrà mai rubarceli.