Emilio Rega – Società
Cos’è il popolo se non quello che noi crediamo che sia? Ma è un boomerang, ci si ritorce sempre contro, com’è giusto che sia.
Cos’è il popolo se non quello che noi crediamo che sia? Ma è un boomerang, ci si ritorce sempre contro, com’è giusto che sia.
Io sto dalla mia parte, ma sto anche dalla tua. Se ho un pane lo divido con chi non ne ha, non con chi ne ha troppo, lo lascia ammuffire e poi lo butta, proprio come chi ha i soldi in banca e non li investe in lavoro.
I vincitori scrivono la storia, ma gli sconfitti sono quelli che la colorano.
L’insostenibile pesantezza dei vips.
Lo stato chieda scusa per don Patriciello umiliato, per quel prefetto, per quell’ispettrice di polizia che si crede più in alto dei nessuno. Lo stato chieda scusa per i mille casi tortora di mille signor rossi, lo stato chieda scusa delle sue tante vergogne. Le scuse non saranno accettate.
Il frutto del vivere è colorato, ma il marciume lo sta dilaniando da dentro.
La mercificazione è stata creata e plasmata per le comodità dei pochi che legiferano in loro favore, senza il rispetto dell’Uomo…
Io sto dalla mia parte, ma sto anche dalla tua. Se ho un pane lo divido con chi non ne ha, non con chi ne ha troppo, lo lascia ammuffire e poi lo butta, proprio come chi ha i soldi in banca e non li investe in lavoro.
I vincitori scrivono la storia, ma gli sconfitti sono quelli che la colorano.
L’insostenibile pesantezza dei vips.
Lo stato chieda scusa per don Patriciello umiliato, per quel prefetto, per quell’ispettrice di polizia che si crede più in alto dei nessuno. Lo stato chieda scusa per i mille casi tortora di mille signor rossi, lo stato chieda scusa delle sue tante vergogne. Le scuse non saranno accettate.
Il frutto del vivere è colorato, ma il marciume lo sta dilaniando da dentro.
La mercificazione è stata creata e plasmata per le comodità dei pochi che legiferano in loro favore, senza il rispetto dell’Uomo…
Io sto dalla mia parte, ma sto anche dalla tua. Se ho un pane lo divido con chi non ne ha, non con chi ne ha troppo, lo lascia ammuffire e poi lo butta, proprio come chi ha i soldi in banca e non li investe in lavoro.
I vincitori scrivono la storia, ma gli sconfitti sono quelli che la colorano.
L’insostenibile pesantezza dei vips.
Lo stato chieda scusa per don Patriciello umiliato, per quel prefetto, per quell’ispettrice di polizia che si crede più in alto dei nessuno. Lo stato chieda scusa per i mille casi tortora di mille signor rossi, lo stato chieda scusa delle sue tante vergogne. Le scuse non saranno accettate.
Il frutto del vivere è colorato, ma il marciume lo sta dilaniando da dentro.
La mercificazione è stata creata e plasmata per le comodità dei pochi che legiferano in loro favore, senza il rispetto dell’Uomo…