Emilio Rega – Stati d’Animo
C’è una contemplazione assorta e c’è quella orante.
C’è una contemplazione assorta e c’è quella orante.
Mi sono sentita donna, tra pieghe di desiderio ed amore.
Non sono una persona paziente, odio i ritardi e le lunghe attese, non sopporto stare seduta alla fermata dell’autobus, non sopporto le ore prima di un esame, né quelle prima dei risultati. Sono una di quelle persone che se manda un messaggio il minuto dopo lancia il cellulare perché non riceve risposta. La verità è che non so aspettare ma alla fine aspetto sempre.
Il dolore ti fa leggere dentro, la gioia ti fa guardare fuori. Entrambi servono per completarti.
Di geografia non so molto, non leggo le cartine, non uso navigatori. Conosco solo la geografia degli sguardi. Quelli non cambieranno mai. Quelli oltre latitudini, longitudini, spazi, tempo. Non cambierà mai la geografia di certi sguardi. Basta guardarsi un po’ negli occhi, nemmeno troppo a lungo e i posti li sai, li ricordi a memoria. Ti entrano dentro e poi rimangono lì, senza bisogno di chissà quali spiegazioni.
Il rancore è solo amore impolverato.
Ho conosciuto persone che mi hanno dato tanto, che sono entrate nella mia vita e l’hanno resa migliore, ma ho conosciuto anche persone che ci sono entrate pensando che la rendessero migliore, ma è migliorata solo quando sono sparite dalla mia vista.