Emily Brontë – Libri
La noia che mi procura la sua presenza è più forte del piacere che io trovo nel tormentarla.
La noia che mi procura la sua presenza è più forte del piacere che io trovo nel tormentarla.
Non potevo far altro che scolare la lattina di birra e aspettare che cadesse l’atomica.
Se non ci fossero anche i libri, nel nostro destino, certi luoghi non potremmo abitarli mai.
E poi pluff, proprio come quella neve anche questo ricordo si scioglie. Non c’è mai un perché a un ricordo. Arriva all’improvviso, così, senza chiedere permesso. E non sai mai quando se ne andrà. L’unica cosa che sai è che purtroppo tornerà di nuovo. Ma di solito sono attimi. E ormai so come fare. Basta non fermarsi troppo. Appena arriva quel ricordo, allontanarsene velocemente, farlo subito, senza rimpianti, senza concessioni, senza metterlo a fuoco, senza giocarci. Senza farsi male.
Più in alto, dietro il vetro. Gioia e dolore. Pallina guarda Babi sparire con lui, finalmente incoerente e sincera. Maddalena guarda Step sparire con lei, colpevole solo di non averla amata né di averglielo mai lasciato credere. E mentre i due, freschi d’amore, escono in strada, Maddalena si lascia cadere sul divano lì vicino. Disillusa, da sola, così come da sola si è illusa. Rimane con un bicchiere vuoto fra le mani e qualcosa di più difficile da riempire dentro. Lei, semplice concime di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di un amore appassito. Quella rara pianta il cui nome è felicità.
Il dolore esige di essere sentito.
Da quando esiste il mondo sono stati scritti molti libri, ma il mondo è rimasto profondamente stupido ed è per questo che ho deciso di scrivere un testo contro la stupidità.