Emily Dickinson – Morte
La morte non è altro che un passaggio all’interno di un ciclo unitario, e non la vittoria della luce immortale sulle tenebre mortali.
La morte non è altro che un passaggio all’interno di un ciclo unitario, e non la vittoria della luce immortale sulle tenebre mortali.
Ci sentiamo soli… è strano a dirsi ma è così, non ci sentiamo mai amati abbastanza per quello che diamo… manca sempre qualcosa. È l’eterna insoddisfazione che ci accompagna per tutta la vita, che ci distrugge dentro, che ci logora… ed è per questo che crediamo tutti in una vita oltre la morte che appaghi finalmente la nostra eterna sete d’amore.
Padre mio mi hai amato. Coccolata, educata, viziata… padre mio mi hai dato il mondo, la vita, hai tirato fuori il meglio di me… padre mio neanche la morte mi a separato da te. Perché tu sei e sarai sempre dentro l’anima mia.
Beh… lasciate che ve lo dica… se alla fine c’è l’esame siamo tutti fottuti!
Quale dono incommensurabile vi è nella morte:in essa alberga la certezza e il mistero, la speranza e la rassegnazione, è grazie al suo peso che s’apprezza la vita.
Come un turbine senza fine la tristezza mi possiede, come un’àncora che sprofonda nell’oceano la malinconia mi fa soffocare senza possibilità di rivedere il cielo.
Intanto finché il Fato lo consente, stiamo uniti nell’amore: presto verrà la Morte con il capo coperto di tenebre.