Enrico Coraci – Felicità
Incontrai un giorno un giovane molto povero. Aveva la giacca e le scarpe logore, i pantaloni strappati. Quando lo guardai vidi che era un ragazzo felice, un ragazzo più felice di me.
Incontrai un giorno un giovane molto povero. Aveva la giacca e le scarpe logore, i pantaloni strappati. Quando lo guardai vidi che era un ragazzo felice, un ragazzo più felice di me.
Mi ha insegnato che quando abbracci una persona la devi stringere come se fosse l’unica persona al mondo a renderti felice.
Non ci vuole una cosa per essere felici, ma ci vuole la felicità per una cosa.
Soddisfazione? Desiderio? Amore? Si presentano quando meno te lo aspetti, ma quando ne hai bisogno non li trovi mai.
La felicità è come una farfalla: quando la cerchi sfugge e quando la trovi ti muore fra le dita.
La felicità. Sei tu la tua stessa felicità. Nel momento stesso in cui taci per non dire brutte parole. Nell’istante stesso in cui ti innalzi sopra le persone. E le osservi. In silenzio. E comprendi che nulla ti tocca, il male non ti sfiora. Solo il buono ti abbraccia. E sei leggero. Ti senti bene. E sorridi. Ecco, uno schizzo, un istante di felicità.
La felicità riposa nella serenità di una coscienza pulita.