Enrico Coraci – Felicità
Incontrai un giorno un giovane molto povero. Aveva la giacca e le scarpe logore, i pantaloni strappati. Quando lo guardai vidi che era un ragazzo felice, un ragazzo più felice di me.
Incontrai un giorno un giovane molto povero. Aveva la giacca e le scarpe logore, i pantaloni strappati. Quando lo guardai vidi che era un ragazzo felice, un ragazzo più felice di me.
Non si desidera tanto l’essere felici, quanto il poterlo mostrare agli altri. La felicità è uno status symbol.
Le persone sensibili sono bellissime, loro donano tutto con il cuore non stanno a dirsi “faccio bene o faccio male”, aprono il loro cuore e basta. Una parola gentile ed ecco che siete nel loro mondo di sincerità e semplicità.
L’ostentazione di felicità mi pare il più eclatante segno di insicurezza. È il fragore che annuncia una tempesta. Chi è felice, invece, si scorda di dirlo, si scorda di mostrarlo. Chi è felice si muove silenzioso, nella sua felicità. E la sua calma ammorbidisce ogni cosa.
Quello che hai imparato ieri, usalo per essere felice oggi.
Abbi fiducia nel nuovo giorno. Chi ha avuto la fortuna di essere felice, lo è stato in un giorno in cui non se l’aspettava.
Quando non sono contenta di me, mi dico che da domani devo fare di più e questo già mi fa star meglio.