Enzo Di Maio – Figli e bambini
Vorrei tornar bambino per poter dire ancora “mamma” e ricevere in dono una carezza.
Vorrei tornar bambino per poter dire ancora “mamma” e ricevere in dono una carezza.
Amori della nonna quando mi mancate, mancate ai miei occhi, alle mie braccia, purtroppo ogni tanto dovete andare da quel padre che giustamente vi reclama, m’impegno al massimo per non dover pensare, la vostra assenza fa male da morire. Ai miei adorati nipoti.
Essere padri è una cosa bellissima, ma l’amore, l’affetto, la fiducia e la stima dei figli va guadagnata. Un vero padre non c’è solo quando ne ha voglia, un vero padre c’è anche quando è stanco.
L’allegria e la tenerezza che brillavano negli occhi di Sereza si spensero sotto lo sguardo del padre, e il bambino chinò il capo. Il padre prendeva con lui sempre quello steso tono che Sereza ben conosceva e che aveva anche imparato a imitare: gli parlava – così sembrava a Sereza – come se si fosse rivolto a uno di quei ragazzi immaginari che si trovano nei libri e che non somigliano ai veri ragazzi. E Sereza si sforzava, quand’era col padre, di parere uno di quei ragazzi dei libri.
Sentirsi utili è gratificante, Ritenersi indispensabili è superbia. Potrai anche essere accettato ma non sarai…
Rendete bello ciò che avete, non cercate la bellezza lontano, non cercate l’amore impossibile. L’amore e la bellezza più veritiera è già accanto a voi, vivono sotto il vostro stesso tetto: la famiglia.
Ci sono così tanti bambini maltrattati. Se la fortuna è cieca, la sfortuna ha una sorella gemella… la sterilità, cieca anche lei.