Enzo Di Maio – Giornata della memoria
Sei milioni di lacrime, mare della speranza che bagna anche il deserto.
Sei milioni di lacrime, mare della speranza che bagna anche il deserto.
È più faticoso pensare che parlare. Per parlare basta aprir bocca, per pensare bisogna usare il cervello e non tutti ne sono dotati.
Hanno istituito la giornata della memoria il 27 gennaio. Molti non sono d’accordo con questa data e nemmeno io, perché il 27 sono stati liberati Auschwitz e Birkenau, ma secondo me dovevano ricordare l’ultimo giorno in cui hanno liberato l’ultimo campo e tutta l’Europa. Sarebbe stato più logico.
Al lavoro ho sparato quando ero in tenera età, da allora mi osserva da lontano, vorrebbe avvicinarsi ma si nota che ha timore. Il fatto che gli abbiano dedicato una festa mi turba profondamente.
È il tempo che rende forte una quercia. Giorno dopo giorno le sue radici penetrano nel terreno, giorno dopo giorno i suoi rami si rafforzano e non esiste vento che possa abbatterla.
Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.
Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima ti consiglio di cercarla. Penso…