Erika Mancini – Stati d’Animo
Vivo di emozioni, di luci calde e tenui che come soffio passano sulla pelle, entrano a scavare solchi fra le membra, si trasformano, si fanno largo nell’anima e non se ne vanno più.
Vivo di emozioni, di luci calde e tenui che come soffio passano sulla pelle, entrano a scavare solchi fra le membra, si trasformano, si fanno largo nell’anima e non se ne vanno più.
Gli animali non parlano, ma soffrono. E pensare che esiste ancora chi pensa che non possiedono un’anima. Se l’occhio è lo specchio del’anima, come negare la tristezza stampata in certi loro occhi.
“C’è una parte di te, inaccessibile, ma che vedo e sento. Non percepisco, argini da oltrepassare. Il non aprirti mai completamente, fanno di te un impenetrabile mistero. Solo inverni, dentro i malinconici occhi tuoi”. Spesso mi dicono ciò, ma io sono fatto così e non esiste in me, nulla di inaccessibile. Se non l’incapacità innata di sapere condividere, quello che neppure io, so di me.
Quella notte l’aria era tersa, leggera e impalpabile, quella notte la pioggia cadeva portando via tutto quello che di impuro c’è al mondo. quella notte il silenzio che avvolgeva il mondo fu rotto dallo straziante urlo della mia anima, nel momento in cui la nostre si divisero, quella notte capii che la nostra storia sarebbe rimasta per sempre solo uno splendido sogno, appena accennato tra le pagine di un libro che nessuno mai leggerà.
Ogni giorno, ogni ora, ogni momento tu sei come un’altalena che va su e giù, dal cuore alla mente, mentre il morale lo segue, perdendo la stabilità, mentre tu non ci sei.
L’inverno ha lasciato questa stanza. Ora posso dirlo. Pioverà ancora fuori, ci saranno altri inverni, ma la mia è un’eterna primavera di pensieri che fioriscono e mi fanno apprezzare le gocce di pioggia sul viso come fossero caldi raggi di sole che mi baciano.
Basta una parola, a volte, per rimetterci in pace col mondo e noi stessi. E le belle parole non sono mai sprecate. Soprattutto verso chi ne riceve poche. Soprattutto verso chi, spesso, prende forti pugni sul cuore. E le carezze sono un dono. Inaspettate e meravigliose. Come il sorriso di un bambino per un complimento, la mano di un amico che ti stringe, “l’esserci” davvero per qualcuno che, in un dato momento, in un preciso istante, anche in silenzio urla il suo bisogno di attenzioni.