Odio le descrizioni. Non potrò mai spiegare in un paio di righe come sono fatta, non potrei farlo nemmeno in un milione di pagine. Le persone vanno conosciute non descritte, ed io ancora non mi conosco abbastanza. Perdo e acquisto ogni giorno qualcosa. Posso dirvi che sono preda di idee ossessionanti, piena di fogli scritti e poi nascosti, di cianfrusaglie che io chiamo ricordi, ho vestiti e libri in cui non mi rivedo più, sono appesantita da responsabilità che non vorrei. Cerco me stessa da qualche parte: nei cassetti, nelle fotografie, nei libri, in qualche corpo, nei sorrisi, sui denti, negli occhi, sulle mani. Da qualche parte si dovrà essere cacciata la mia anima, quella che se ne è andata e che non trovo più.