Eugene Levine – Morte
Siamo tutti degli uomini morti in licenza.
Siamo tutti degli uomini morti in licenza.
La morte è orribile per chi resta e non per chi se ne va!
Uccidere è proibito, quindi tutti gli assassini vengono puniti, a meno che non uccidano su larga scala e al suono delle trombe.
La morte è dolce a chi la vita è amara.
Morte: il piacere di fare un viaggio senza valige.
Era già da molto tempo che il paesaggio cambiava. Non che mutasse in sé, ma variava in un susseguirsi di composizioni talvolta quasi assurde. Nell’aria, di nuovo, forse non c’era niente. Ti sembrava più frizzante, ecco. Incoerenti tratti di vite forse inconsapevoli della loro smisurata capacità di amare, si rendevano presenti come pesanti sagome sovrastanti aspetti per nulla diversi da quelli che tu eri stato abituato a riconoscere e ad accettare.Un’attesa, in fondo, la tua pallida presenza qui tra noi. L’amarezza della pietosa sofferenza non conquistò mai nessuna parte dell’universo.
La morte ti distrugge dentro che non riesci a sentire la vita…