Eugene Levine – Morte
Siamo tutti degli uomini morti in licenza.
Siamo tutti degli uomini morti in licenza.
Dopo la morte sarò un’altro uomo o donna. L’unica possibilità incarnazione è diventare un altro essere umano. Solo gli uomini possono interrogarsi su chi sono ed avvicinarsi a Krishna.
Morire è ritornare dove eravamo prima di essere concepiti, nell’imprevedibilità del destino.
La morte, la morte ti prende, la morte ti ama, la morte puttana. La morte negli occhi di un vecchio, la morte ti guarda allo specchio, morte, morte sarai cosi forte, da farmi sognare di mai naufragare nel limbo di me che sono solo un bimbo.
Mia Rosa, Pupilla dei miei occhi non ho paura di morire, ma morire mi secca… è una questione d’amor proprio.
Lo so che ci sei… Fatti vedere ancora per un attimo! Non importa quello che sei, o quello che sarai, sei andato via senza dirmi una parola. Mi guardo in torno ma non c’è ricordo di te, ti guardo su di un pezzo di carta vecchia, ma non sento quel caldo respiro del tuo corpo lacerato dal dolore che ti ha portato via senza chiederti se eri pronto a lasciare tutto e tutti.
Nella nascita e nella morte si parte per arrivare e si arriva per partire.