Eugenio Patanè – Nemico
Volevo tranquillizzare i miei pochi nemici che anche quest’oggi sono felice.
Volevo tranquillizzare i miei pochi nemici che anche quest’oggi sono felice.
L’arma più distruttiva per colpire il nemico, è il silenzio, niente rode di più che non essere considerati, niente massacra di più il cervello di essere ignorati.
A fanculo tutta la gente falsa e perbenista. E vada a quel paese pure quella parte di mondo che vive per se stessa. Non mi risparmierei due calci in culo a tutta quella gente che pretende e mai pensa a dare. A tutta quella che predica amore e sincerità, ma vive di cattiveria, augurando anche del male. A quella che dice di sapere quali siano le cose belle della vita, ma non ne parla mai e parla solo di te! Benedetta coerenza! Gente come questa lontana da me perché fate pena.
Smettila con quel sorriso, smettila di dirmi quanto mi vuoi bene: le tue mani sono ancora sporche di menzogna.
La luce che ho negli occhi è solo fulmine.
Farò in modo di essere qualcuno ancora migliore di ciò che sono oggi… Se il mio essere di oggi ha suscitato tanto scalpore è solo un buon incentivo per migliorarsi ancora. Chi mi ama e mi conosce lo apprezzerà e l’invidia di chi mi disprezza affogherà in se stessa!
Invidia e gelosia hanno lingue impregnate di veleno, pronte a sputare sulle cose che brillano nella vita altrui, per offuscarne lo splendore. Non è amico colui il quale s’insinua nella tua vita, armato fino ai denti, pronto a distruggere tutto ciò che ti dà gioia.