Fabio Privitera – Anima
Ciò che abbiamo dentro non conosce linguaggio.
Ciò che abbiamo dentro non conosce linguaggio.
Credo nell’amore, credo nella speranza, credo nella vita, credo nel dolore, credo nella comprensione, credo…
Ho lasciato la porta socchiusa mentreun venticello caldo entrava da essa,uno splendido tepore mi ha avvoltoed io mi sono lasciata riscaldaree cosi piano piano mi sonoaccoccolata come fa un gattosotto un bellissimo caminettoacceso, ma il fuoco lentamente ea poco a poco si è spento, lasciandosolo brace e nulla più, ma la portaormai era aperta e da essa altriventicelli sono entrati, piccoli teporisenza alcun conto, come lampi nelbuio che durano un istante. Ora chemi guardo attorno e vedo la veraportata dei lampi, non me ne curoho chiuso la porta serrandola adovere, basta spifferi che duranoun istante e tempo di cercare untepore più Grande, Unico ed Immenso.Ho chiuso la porta per non riaprirlapiù, ed andando al mio giaciglio unsorriso nasce in me.
L’anima spesso ci abbandona.Ogni tanto decide di farsi un giro, decide di farsi da parte per non essere troppo invadente agli occhi della ragione.È poi la ragione a farci rendere conto che senza ci sentiamo svuotati, che senza di sentiamo persi.
Non conosce quiete la mia anima, perché tu sei tempesta.
Era allora nella prima giovinezza: l’età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio confuso, non distinti ancora in male e in bene; l’età in cui ogni nuova esperienza, anche macabra e inumana, è tutta trepida e calda d’amore per la vita.
Vorrei dirti in un minuto tutto ciò che non ti ho detto in una vita…