Fabio Privitera – Stati d’Animo
Non sono mai stato facile da capire. Con me ci vuole la passione dell’artista di lasciare la propria opera incompiuta per riuscire ancora a pensare che nulla è statico e tutto si può solo migliorare.
Non sono mai stato facile da capire. Con me ci vuole la passione dell’artista di lasciare la propria opera incompiuta per riuscire ancora a pensare che nulla è statico e tutto si può solo migliorare.
L’ipocrisia si veste sempre di un finto sorriso e di un abbraccio vuoto senza anima.
Interrogo la tristezza e scopro che non ha il dono della parola; eppure, se potesse, sono convinto che pronuncerebbe una parola più dolce della gioia.
Prediligo l’eleganza di chi sa indossare l’abito del silenzio, a lasciar decantare sconforto e delusioni; di chi sa camminare tra ipocrisie e incomprensibili motivi, su vertiginosi tacchi, per non scendere a certi bassi livelli. L’eleganza di chi evita di offrire miseri e volgari spettacoli, mandando in scena il peggio di sé. Per difendere il nostro meglio, abbiamo solo bisogno di masticare eleganza, lasciando sfumare l’impeto. E dal silenzio, poi, nasceranno parole, cariche di tutti i propri perché e assai più raffinate di quel veleno di parole che alcuni sputano fuori, senza pensarci neppure un solo istante.
Anche stanotte mi sento confusa, vorrei guardare al cielo e avere le risposte alle tante domande, vorrei capire se sto sbagliando, vorrei capire dove il sole illumina l’anima senza mai oscurarla. Vorrei capire dove le stelle non smettono di brillare, vorrei guardarmi dentro e avere la certezza che fidarmi di te non sia un errore.
Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente.
Ogni volta che mi chiedono, come va? Come stai?, la mia risposta è sempre la stessa, Bene! E sarà sempre la stessa, perché piangersi addosso o farsi compatire è come darsi il colpo di grazia, è come darsi in pasto agli squali, perché ricorda che chi ti compatisce sta gioendo del tuo dolore! Solo lottando ti puoi salvare!