Fabio Privitera – Stati d’Animo
La maggior parte degli esseri umani preferisce vivere di intervalli perché soffre troppo per la brevità degli istanti eterni.
La maggior parte degli esseri umani preferisce vivere di intervalli perché soffre troppo per la brevità degli istanti eterni.
Respirare è saper gustare l’inaspettato, l’inaspettabile.
Aspettare chi? Cosa? Qualcuno che non arriverà mai, qualcosa che non accadrà mai? L’attesa a lungo andare ti fa perdere le migliori occasioni che potranno renderti davvero felice.
E non ce l’ho le parole per spiegare che ogni volta fa sempre un po’ più male.
Di alzarmi direi che mi sono alzata, è di svegliarmi che non mi riesce proprio.
Non c’è nulla di più crudele che guardare qualcosa che ti fa male, e far finta di sorridere.
Le cicatrici servono. Servono a ricordare che ci si può far male, che esistono i bastardi. Ma a volte siamo noi, l’unico “bastardo” che abbiamo davvero incontrato. L’unico in grado di farci del male davvero. Ci ricordano che vivere non è semplice, decidere non è semplice. Basta giocare una carta sbagliata e può finire una partita. Le cicatrici servono a renderci più forti e invulnerabili, a costruire muri invalicabili fra noi e il dolore, fra noi e il nostro cuore, fra noi e il mondo, fra noi e le bugie, fra noi e la verità, fra noi e la nostra anima. Le cicatrici sono bastarde, sanguinano all’improvviso e ci riportano indietro nel tempo “di quel dolore”, ma servono a farci crescere, a renderci impenetrabili ad altro dolore. A renderci abbastanza forti da non soffrire ancora.