Fabrizio De André – Paradiso & Inferno
Se tu penserai, se giudicheraida buon borgheseli condannerai a cinquemila anni più le spesema se capirai, se li cercherai fino in fondose non sono gigli son pur sempre figlivittime di questo mondo.
Se tu penserai, se giudicheraida buon borgheseli condannerai a cinquemila anni più le spesema se capirai, se li cercherai fino in fondose non sono gigli son pur sempre figlivittime di questo mondo.
Si dovrebbe adorare il serpente. Se non ci fosse stato lui, Eva sarebbe ancora una vergine che passeggia in paradiso e il genere umano non esisterebbe.
Mi preferirei all’inferno piuttosto che in quel purgatorio transitorio e sospeso dove, come ripostiglio, vengono ammassati i più. Di paradiso non c’è orizzonte alcuno. Né lo vorrei. Mi tengo le miei piume ammazzate ché la mia “voliera” è un reame.
Quello che non ho è quel che non mi manca.
Questi pensieri non sono miei. Dio li ha dettati, il Diavolo ne ha fatto la correzione.
Signore non essere risparmioso con la luce. La sete di conoscenza ha spinto Faust verso il Diavolo.
Certe persone sono come il diabete: ci si può sbarazzare definitivamente di loro soltanto con la morte.