Fabrizio De André – Tristezza
C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo.
C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo.
Spesso idealizziamo le persone e puntualmente arriva la delusione.
Quando i miei occhi diventano rossi e umidi, quando la mia bocca stringe forte i denti trucco per bene il mio viso.Anche il sorriso può sembrare vero se i contorni della bocca vengono sono disegnati nel modo giusto.
Perdonami se mi spoglio da questa malinconia, se spezzo le catene di questa prigionia, se mi libero della tua assenza, non smetto di amarti ma voglio darmi la possibilità di farmi amare ancora.
Penso, a volte, d’aver troppo vissuto.
A volte è molto complicato voltare pagina, soprattuto se quella cosa ci ha fatto soffrire ma qualche anche sorridere. Io ho alle spalle un infanzia tristissima ho saputo voltare pagina ma non subito, prima di voltarla tornavo a sfogliare le pagine perché mi mancavano moltissime le cose che avevo vissuto, vivevo solo di ricordi.Ma poi piano piano quella pagina è riuscita a voltarsi una volta per tutte, e poi si aprì un un nuovo capitolo stupendo da cui non avrei mai voluto uscire. Principalmente è molto dura voltare pagina, ma piano piano e con tanta forza di determinazione ci si può fare, la vita è un continuo voltare di pagina, basta solo trovare la forza di andare avanti nonostante tutto. Voltare pagina vuol dire sempre lasciarsi alle spalle un gran dolore, e un gran dolore è difficile da mandare giù, quindi ogni pagina ha impiegato il suo bel tempo per poi essere girata!
È il vedere ciò che non si vede che mi porta a soffrire.