Federica Astolfi – Paura & Coraggio
Voglio essere lasciata sola da me stessa.
Voglio essere lasciata sola da me stessa.
La volgarità è il pretesto principe con cui i tromboni, di tutte le epoche, hanno cercato di tappar bocca alla satira. Si parva licet, anche del Boccaccio dicevano che era volgare e anche lui difendeva la sua arte, come me in questo momento. La verità è che la satira non è volgare, è esplicita. La satira usa come tecnica la riduzione al corporeo, alle esigenze fisiologiche primarie: mangiare, bere, urinare, defecare, scopare. Lo fa per sovvertire le gerarchie costituite. È il potere liberatorio della satira, secondo la tradizione millenaria che dalle sette dionisiache arriva fino al nostro Carnevale. Non esiste sacro senza profano. Il sacro senza profano diventa integralismo.
Certe volte la paura non ci permette di osservare i colori dell’arcobaleno, portandoci a restare ancorati sul grigio delle nuvole attorno.
Quelli che bastano a se stessi, non hanno paura della solitudine.
Voglio stendermi sull’asfalto… sentirlo bruciare… vedere il vapore che si alza da terra e che confonde il paesaggio… e poi rialzarmi, aprire il gas… e correre via… fino alla sesta… fino all’arcobaleno.
Non avete paura della realtà, almeno lei non inganna come l’illusione.
La paura è contagiosa tanto quanto il coraggio.