Federica Maneli – Libri
Molti scrivono quello gli passa per la testa. Io scrivo quello che mi passa per il cuore.
Molti scrivono quello gli passa per la testa. Io scrivo quello che mi passa per il cuore.
Forse, in fondo, non era il destino. Forse c’erano molte cose insensate ed era soltanto questione di aprire gli occhi per coglierle.
Forse farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno.
Ho ben poco a cui pensare adesso, esclusi i ricordi.
“Hai un buon cuore. A volte è quanto basta per essere al sicuro ovunque si vada.” Poi scosse la testa. “Nella maggior parte dei casi, però, non è così.”
Così litigavano per sciocchezze, e per tenersi erano costretti a spararsi parole addosso, a ferirsi,…
Non posso obbedirti, non faccio più in tempo. Sta per capitare proprio ora e in questo strano posto. “Non ora, non qui”. Avevi ragione, molte delle cose che mi sono accadute furono errori di tempo e di luogo, cose da dire: non ora, non qui. Però a questo vetro d’autobus mi accorgo di essere in un’ora e in un posto a me riservato da tempo.Intorno ferve il movimento. Le porte si sono aperte, la gente sale e scende da tutte le parti urtandosi. Mi tengo vicino al vetro, c’è trambusto, ma tu e io siamo fermi. Vengono il tempo e l’occasione, vengono quando due persone si fermano: allora si incontrano.Se uno si muove sempre, impone un verso, una direzione al tempo. Ma se uno si ferma, si impunta come un asino in mezzo al sentiero, lasciandosi prendere da una distrazione, allora anche il tempo si ferma e non è più la soma chesagoma la schiena.