Federico Cerniglia – Guerra & Pace
Siamo essenza dell universo, figli indomabili e bestie feroci, agnelli e pecore, licantropi vogliosi di sangue.
Siamo essenza dell universo, figli indomabili e bestie feroci, agnelli e pecore, licantropi vogliosi di sangue.
La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l’attesa che all’altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l’altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio.
Ormai siamo a 600 vittime palestinesi contro le 6 israeliane. Penso possano bastare, infondo, persino i nazisti da questo punto di vista erano più buoni: uccidevano “solo” dieci italiani per ogni tedesco ammazzato.
Non so se sono le guerre ad essere obsolete o gli uomini: nei tempi di pace i figli seppellivano i propri genitori, nei tempi di guerra i genitori seppellivano i propri figli.
Per quanto riguarda l’episodio abissino, meno se parla e meglio è. Quando vecchi amici si riconciliano dopo una disputa, è sempre pericoloso andare alla ricerca delle cause prime.
La Pace è un cuore fra tante pietre, è parlare piano tra gli urli, è riuscire a tacere e non rispondere alla provocazione, è non guardare il colore della pelle ed è il rispetto delle diversità, devi farla tua dentro di te e trasmetterla poi fuori, e se non saprai farlo, qualcuno lo farà per te. Pace.
Nasciamo che siamo già in guerra, anche se ancora non ne siamo consapevoli.