Federico Cerniglia – Stati d’Animo
A volte mi sembra di guardare le persone e conoscerle già, come se quasi fossero tutti uguali.
A volte mi sembra di guardare le persone e conoscerle già, come se quasi fossero tutti uguali.
La solitudine è sentirsi a disagio con le persone, non perché le persone sono sbagliate, ma perché lo è chi manifesta nel non accettare gli altri la negazione del proprio non accettarsi.
Insomma, a quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che a sua volta mi permetta di strappare un buon lavoro che a sua volta mi consenta di strappare abbastanza soldi per strappare un qualche cavolo di serenità tutta guerreggiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla. E allora perché dovrei sacrificare i momenti di serenità che mi vengono spontaneamente lungo la strada?
La delusione più grande è quella che nasce dall’insoddisfazione di me stessa.
Piccole parti di te, che escono fuori quando meno te lo aspetti. Quei piccoli lati nascosti in quegli angoli che nessuno osserva mai. Quelle piccolissime sfaccettature che ti rendono diverso, particolare e unico. Si, proprio quelle piccole sfaccettature che spesso temi di mostrare agli altri, ma la maggior parte delle volte sono proprio quelle migliori. Le più belle e le più vere.
La fede si può definire un’illogica fiducia nel verificarsi dell’improbabile.
Mi sento come un pagliaccio del circo che vi vuol divertire con la sua maschera allegra dipinta sul viso ma con la morte nel cuore.