Federico Cerulli – Stati d’Animo
Amo quando piove, è come se mi si sciacquasse la mente.
Amo quando piove, è come se mi si sciacquasse la mente.
Molte presenze non bastano a riempire il giorno. Una sola assenza basta a riempire la notte.
Le preoccupazioni affliggono e sono anche motivo di vita; se non ci fossero sarebbe appiattimento.
Passa tutto, ma la malinconia resta.
Chissà se sono i dati immagazzinati nel passato a trasformarsi in pensieri e, dove vanno a finire i pensieri quando evaporano dalle pieghe della mente.
Mi piace quando credono di ferirmi, quando in realtà mi stanno facendo il solletico.
Ci frega l’approdo. Ci frega considerare “le cose” immutabili come se incorressimo nel rischio di mostrarci fragili, incoerenti, qualora volessimo virare ad ogni giro di boa. L’immagine del rischio è una pietra che cade a picco sul mare, imprevisto ed improvviso e lo scorrere della mutevolezza l’essenza mentale che aleggia sopra. Non mi piace il fisso. Non mi piace il “sempre uguale a se stesso” perché c’è chi se lo aspetta. La mia testa e le mie emozioni corrono troppo veloci perché possano essere aspettate e non c’è un essere talmente sprezzante da farsi venire l’affanno per starci dietro.