Federico Moccia – Libri
Quando finisce un amore si può trovare tutto, tranne che un perché.
Quando finisce un amore si può trovare tutto, tranne che un perché.
La Bibbia per millenni è stato il libro più letto, è per questo che siamo ancora un popolo sottosviluppato.
Da qualche parte, e in modo invisibile, le nostre famiglie infelici ci hanno passato un istinto irrimediabile a credere che la vita sia un’esperienza immensa. Tanto più modesta è stata qualsiasi consuetudine che ci hanno trasmesso, tanto più profondo è stato, ogni giorno, il loro richiamo sotterraneo a un’ambizione senza limiti – un’attesa di senso quasi irragionevole. Così ci siamo accostati al mondo, fin da bambini, con il preciso intento di restituirlo alla sua grandezza. Lo pretendiamo giusto, nobile, fermo nel tendere al meglio e inarrestabile nel suo cammino di creazione. Questo fa di noi dei ribelli, e dei diversi. Il mondo fuori ci appare per lo più un compito umiliante, arido, del tutto inadeguato alle nostre aspettative. Nelle vite di quelli che non credono vediamo la routine dei condannati, e in ogni loro singolo gesto scorgiamo la parodia dell’umanità che sogniamo. Qualsiasi ingiustizia è un’offesa alle nostre attese – lo è ogni dolore, malvagità, miseria d’animo, bruttura. Lo è qualsiasi passaggio a vuoto del senso – e ogni uomo senza speranza, o nobiltà. Ogni gesto meschino. Ogni istante perduto.
Le parole possiedono un cuore pulsante perché sanno donare emozioni talmente forti da renderle vive ogni volta che le pronunciamo.
La gente sarebbe capace di raccontare qualsiasi bugia, la più enorme menzogna, pur di farti credere che conosce la verità.
Ma la lingua di un parroco durante un’orazione funebre è quanto di più menzognero, o meglio di più inavvertitamente lontano dalla verità, si possa immaginare.
Per la prima volta in vita mia, sono completamente, assolutamente innamorata. Al cento per cento.