Federico Moccia – Stati d’Animo
Non c’è niente di peggio di chi si aspetta qualcosa… E non trova niente.
Non c’è niente di peggio di chi si aspetta qualcosa… E non trova niente.
Il dolore esiste per darci la misura della gioia!
Io prima me ne stavo sempre da solo, mi ricordo che non parlavo con nessuno pensavo dentro di me: a chi racconto tutti questi guai? Infondo mi dicevo se il destino è stato infame per quale ragione gli devo dare anche una mano?
Il buio e il silenzio della notte scavano abissi nell’anima che il giorno riempie di suoni e colori.
… è come quando stai leggendo un libro che ti piace e ti affretti perché sei curioso del finale… Puoi provare emozioni che ti portano a rileggere; vuoi capire anche le sottili sfumature, provare la stessa eccitazione. Puoi rimanere deluso e torni a rileggere ma solo perché forse non hai capito, ti aspettavi qualcosa di diverso. Puoi avere la voglia di chiuderlo e dimenticare la sua esistenza lasciandolo impolverare su uno scaffale.
Per quanto vogliamo dimenticare, il passato è sempre lì che bussa alla porta dei ricordi. Prepotente si fa spazio tra le vie del cuore. Non c’è modo per allontanarlo. Sa che impossibile è dimenticare, sa che potrà essere ricoperto da milioni di gesti, di carezze del presente, ma lui sarà sempre una ferita aperta che non si rimarginerà mai. Sarà quella porta socchiusa, e quella spina nell’anima, che nonostante i nostri sforzi segnerà per sempre il nostro agire e il nostro essere!
Agli occhi che non vedo più, a quelli che verranno. A chi dona amore e chiede in cambio amore. A chi non guarda le apparenze. A colei che ancora non c’è.