Fëdor Michajlovic Dostoevskij – Guerra & Pace
Non la forza, ma la bellezza, quella vera, salverà il mondo.
Non la forza, ma la bellezza, quella vera, salverà il mondo.
I buoni sono tali perché non sono capaci di essere malvagi.
Le responsabilità delle guerre non ricadono solo su chi le causa, ma anche su chi le fa.
Quando troverete un senso alla guerra fatemelo sapere.
Si parla tanto di pace, ma è sempre la guerra che fa da protagonista nel mondo. Forse perché c’è qualcuno che trova facile parlare di pace, ma è più interessato a fare la guerra.
La libertà è una sola: le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un’idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l’avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.