Fëdor Michajlovic Dostoevskij – Ricchezza & Povertà
Dicono che chi è sazio non può capire chi è affamato; io aggiungo che un affamato non capisce un altro affamato.
Dicono che chi è sazio non può capire chi è affamato; io aggiungo che un affamato non capisce un altro affamato.
Solo chi è stato povero può apprezzare appieno una sopraggiunta ricchezza.
Viviamo in una realtà; dove ci fa comodo seguire la massa, ci fa comodo seguire la corrente, dove finto buonismo, falsità ed egoismo regnano sovrani, un caos nel caos, dove tutto è legittimo e tutto è dovuto. Ma dove è scritto, niente è dovuto a nessuno! Ricorda; la vita c’insegna che prima o poi tutto torna, tutto. Quindi vivi per quello che sei, non per quello che fa piacere agli altri.
“Ma i denari possono fare solo quello, farti sembrare.””Dicono che i denari non puzzano, invece puzzano e fanno puzzare chi se li mette addosso”
Le multe sono uguali sia per i ricchi, sia per i poveri, ma sulle tasche dei primi incidono irrisoriamente, mentre su quelle dei secondi creano vere e proprie catastrofi. Poiché dunque le pene sono sempre più severe per i poveri ne deduciamo che la giustizia non è uguale per tutti.
La ricchezza non è fatta d’oro ma di gioia, non si acquista coi soldi, si paga col dolore.
Il prezzo giusto da dare a chi si vende è il disprezzo.